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Europeana Regia

Il Progetto Europeana Regia è un progetto di divulgazione storica e culturale, nato nell’arco di 30 mesi grazie alla collaborazione di diversi Paesi e Biblioteche europee oltre ad aver ricevuto il sostegno della Commissione europea. Il progetto aveva come obiettivo quello di digitalizzare e far conoscere al pubblico oltre 1.000 manoscritti rari del Medioevo e del Rinascimento.

 



L'obiettivo principale del progetto Europeana era quello di costruire, o meglio, ricostruire, una biblioteca virtuale dedicat ai manoscritti medievali dal periodo carolingio (altomedioevo) a quello rinascimentale europeo. Il progetto è rivolto al pubblico del web, ma soprattutto ai ricercatori e "accorcia" le distanze per i ricercatori soprattutto che desiderebbero studiare su questi rari e preziosi manufatti. Nel tempo sono poi stati sviluppati dalle biblioteche partecipanti al progetto, ma anche da molte altre, sistemi virtuali per accedere alle copie digitali dei manoscritti stessi, tra queste vi sono i sistemi di Gallica (BnF), Belgica, Manuscripta Mediaevalia Ed. Europeana e la Bayerische Staatsbibliothek.
Il sito è gestito dalle stesse biblioteche, in elenco sono: Bibliothèque nationale de France (BNF), Bayerische Staatsbibliothek, Monaco di Baviera (BSB), Università di Valencia Biblioteca l'Historica (BHUV), Herzog August Bibliothek, Wolfenbüttel (HAB) e il Koninklijke Bibliotheek van België - Bibliothèque royale de Belgique (KBR).
 

Le raccolte

Le tre principali raccolte di manoscritti sono quella Carolina, quella di Carlo V e infine quella dei re Aragona di Napoli.

 

Bibliotheca Carolina

Di tutti i manoscritti carolini compilati tra VIII e IX secolo, il progetto Europeana Regia ha selezionato 426 manoscritti per la sezione "Bibliotheca Carolina". Si tratta dei capolavori dei principali scriptoria europei tra cui Reichenau, Saint-Denis, Corbie, Reims, Saint-Amand, Freising e Wissembourg. Il pregio di questi manoscritti è soprattutto nelle miniture colorate, presenti soprattutto nei testi sacri. 

Biblioteca di Carlo V e la Famiglia

Per questa sezione sono stati selezionati invece 163 manoscritti di cui fanno parte alcuni esemplari del Luca di Berry e di Luigi d'Orléans. La collezione contiene tra i più bei esemplari di manoscritti miniati del XIV e XV secolo delle corti di Francia, Inghilterra, Fiandre e la Borgogna.
 

Biblioteca dei Re di Napoli Aragonesi

Ultima sezione questa, contiene 282 manoscritti miniati di fattura francese, inglese ed italiana (napoletana, veneta, lombarda)


Cliccando su ogni biblioteca compare una breve descrizione della storia della biblioteca, i tipi di opere conservate e i manoscritti messi a disposizione per questo progetto.

Lingua

Il progetto non è presente in lingua italiana, sono messe a disposizione solo alcune lingue, tra cui l’inglese. Si consiglia una conoscenza di base dello stesso, in mancanza di altre conoscenze linguistiche, per una facile comprensione del progetto e del sito.

Struttura dell’opera

Per ogni manoscritto è stata fatta un’accurata descrizione e documentazione consultabile quando si entra nella cartella virtuale del manoscritto stesso. Di sotto si trova una sorta di manuale di istruzioni d’uso in inglese. In italiano purtroppo non si trova nulla e quindi di seguito vi è anche una breve introduzione alle modalità di utilizzo del sito.



Ricerca

Se per esempio dovessimo fare una ricerca nella sezione dei manoscritti carolini dobbiamo selezionare la voce evidenziata nella schermata di seguito e cliccare a sinistra sulla collezione che ci interessa:



Fatto questo ci compare la descrizione della collezione e dei suoi contenuti, dove sono conservati i suoi manoscritti e in basso una breve anteprima degli stessi.


Clicchiamo su “More Carolingian manuscripts” per vederli tutti e il sistema ci rimanda ad un più facile sistema di selezione. Questo sistema ci permette di restringere il campo se cerchiamo manoscritti solo di un periodo e non di un altro.



Nel menu a sinistra possiamo scegliere i parametri di selezione:

  • in base alla collezione
  • al deposito
  • al periodo
  • alla lingua
  • o fare una ricerca avanzata
Il deposito fa riferimento alle biblioteche ospitanti i manoscritti, mentre per il periodo ci si deve rifare all’inglese. Ogni secolo va dall’anno 1 (per esempio 801 per il IX secolo) al numero del secolo successivo (quindi per il nono secolo si conterà dal 801 al 900 inclusi!)
Tra parentesi è scritto il numero di ogni manoscritto del secolo scelto, disponibile per la consultazione nel progetto Europeana Regia, i manoscritti realmente compilati durante i secoli della storia sono numerosissimi, dunque non fatevi scoraggiare dai numeri relativamente piccoli che trovate qui. In genere il numero è in ordine di secolo, ma se stanno facendo manutenzione al sito, può non essere così, comunque i secoli ci sono tutti fino al XV (15th in inglese). Non è possibile scegliere più di due parametri preimpostati di selezione o ricerca, ma solo uno alla volta. Nella ricerca avanzata bisogna conoscere la lingua che si è scelta all’inizio per la visualizzazione del sito, per inserire parole di ricerca nei diversi spazi. Se non conoscere l’esatta collocazione, così come il titolo vero dell’opera conviene fare una ricerca con termini generici, magari “biblia” se cercate manoscritti di testi sacri.

Nel caso voi sceglieste di fare una selezione semplice per secolo, come si diceva prima, per ogni secolo vi compare una schermata con una sorta di sottomenu di parametri di selezione, per restringere ulteriormente il campo.



Se per esempio avete scelto il IX secolo (9th) vi compare questa schermata sopra. Potete dunque scegliere a parte quelli proposti in automatico dal sistema, altri parametri, come il luogo di origine, il miniatore, il copista, il traduttore (questi ultimi due presenti solo quando noti) e il materiale del manoscritto. Poi potete decidere come ordinare questi parametri “sort by”.
Fate attenzione a cliccare sullo spazio bianco dei menu, ma cliccate sulla freccia altrimenti la ricerca parte automaticamente.

Se ci interessa per es. Agostino di Ippona, lo cerchiamo e clicchiamo, parte la ricerca e dà i risultati.



Il sistema ci permette di selezionare ulteriori parametri per l’autore. In genere si tratta dell’autore originale dell’opera, non dell’operatore che ha digitalizzato il manoscritto. Nella ricerca successiva, l’autore viene riproposto, ma non è più l’autore originario dell’opera, piuttosto un autore che ha trattato, studiato o riprodotto qualcosa dell’autore originario. Nel mentre in alto vediamo che i primi parametri di selezione e ricerca sono indicati con una “x” a margine, per cancellarli eventualmente quando volessimo eliminarne alcuni. In quel caso la ricerca viene reimpostata e parte sempre automaticamente. Come si vede dalla schermata seguente, gli autori che hanno trattato S. Agostino di Ippona sono vari, selezionandone uno, come nel caso del primo autore, la ricerca parte automaticamente se non si fa attenzione alle freccette e al bottone di invio ricerca. I parametri di selezione sono man mano sempre gli stessi e hanno la funzione di chiave analitica. Di volta in volta per ogni parametro è indicato il numero di manoscritti corrispondenti a quella caratteristica, nel caso dell’autore secondario o copista, il numero di manoscritti attribuiti a quella persona.



La ricerca procede finchè non si esauriscono tutti i parametri, se l’utente cerca qualcosa di molto specifico, nel caso non trovasse il manoscritto tramite le “coordinate” precise, cioè la sua allocazione. Mettiamo che la ricerca si fermi come negli esempi proposti sopra, clicchiamo su un manoscritto di cui l’anteprima mostra la miniatura, si apre una nuova finestra o pagina che presenta il manoscritto. La ricerca, ricordatevi, produce numerosissimi risultati talvolta e quindi bisogna sfogliare le pagine dei risultati come su un motore di ricerca facendo click sul numero della pagina, in basso.

Il manoscritto

Per ogni manoscritto si trova un codice identificativo, un’etichetta che impedisce equivoci, come la collocazione di un libro in biblioteca. Il “codice di allocazione” contiene:
  • La collocazione che comprende nome della biblioteca + la collocazione interna e il numero del manoscritto
  • L’autore originario dell’opera e gli eventuali autori secondari che possono essere anche i copisti, gli studiosi o i miniatori.
  • La data originale
  • Il luogo originale
  • Il materiale
  • Le dimensioni e il numero di pagine
  • L’eventuale presenta di miniature (in inglese illuminated) confermate con un “si/no” a seconda del manoscritto. Quando miniate compare “si” (sempre nella lingua di visualizzazione selezionata all’inizio)
  • La lingua in cui è scritto



Inoltre seguono altri dati: 
  • la bibliografia dei testi usati per documentare la descrizione del manoscritto
  • il link dove è possibile consultare online il manoscritto stesso
  • L’autore/gli autori che ha/hanno scritto la documentazione o i testi della bibliografia
  • la data di caricamento del manoscritto e la fondazione o comitato promotore.
Ora non rimane che cliccare sul link e si viene reindirizzati alla pagina che contiene il manoscritto digitalizzato. Nel caso del nostro esempio è il sito svizzero e-codices.ch.


Anche nel sito del manoscritto digitalizzato troveremo le stesse informazioni di Europeana, magari integrate da altre fonti.
Importante è sapere sin da ora che i siti che ospitano i manoscritti digitalizzati quasi mai sono in italiano, fatta eccezione per il sito e-codices.ch, che però offre una traduzione parziale, specie dei parametri principali come “titolo:” mentre il resto è in genere in inglese, automaticamente.

I siti dei manoscritti digitalizzati

e-codices.ch

Nel caso del sito e-codices, quando siamo reindirizzati da Europeana Regia, dobbiamo cliccare sui bottoni in alto. Nelle due immagini che seguono si mostrano i bottoni in italiano e inglese:

image
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Dobbiamo clicca sul primo bottone per vedere l’anteprima. Nel nostro esempio la schermata è stata rimpicciolita appositamente per farvi vedere la pagina nella sua interezza. Anche qui se anche scegliete “it” come lingua, vi traduce un po’ meglio anche i dati più particolari e tecnici del manoscritto e non solo i nomi dei parametri, oltre a contenere eventualmente nelle altre schedine (bibliografia aggiuntiva ()) altre informazioni utili. Interessante è notare che il sito mostra anche come citare e che tipo di licenza sia in vigore sul manoscritto in particolare. In genere su e-codices sono tutti di pubblico dominio con licenza CC-BY-NC, ma controllate di volta in volta se intendete pubblicare qualche immagine su un blog di divulgazione cultura e storica.



A sinistra nell’anteprima del manoscritto in genere fanno vedere copertina e rilegatura. Bisogna cliccare in alto sulle modalità di visualizzazione del manoscritto:



In genere potete vedere anche le pagine in miniatura cliccando sull’icona con quadratini piccolissimi. Vi rimanda in automatico alla pagina con le miniature del sito, anche se per fare prima è bene cliccare direttamente sulla voce “miniature” o, se siete in lingua inglese, “thumbnails” e vi compare questa pagina:



Ora non ci resta che muoverci con le frecce e se vogliamo vedere meglio una pagina dobbiamo clicca su essa, eventualmente aiutandoci con il tasto destro del mouse e aprendo in un’altra scheda, se si vuole evitare di fare avanti e indietro.

Copyright e diritti di utilizzo di Europeana Regia

Per quanto riguarda il copyright di questo progetto e dei manoscritti selezionati per lo stesso, la distribuzione del materiale è sotto licenza CC BY-NC e le opere digitalizzate sono di pubblico dominio. La licenza prevede la libera distribuzione per fini divulgativi e culturali, purché si citi la fonte ossia l'originale proprietario del copyright (la biblioteca che possiede il manoscritto) e purché NON SI FACCIA ALCUN USO COMMERCIALE delle immagini, il quale è disciplinato da ogni biblioteca proprietaria ed è a pagamento.
Esistono però alcune eccezioni, vediamo quali sono.

Manoscritti digitali  della Bayerische Staatsbibliothek di Monaco

I manoscritti della Bayerische Staatsbibliothek oggi sul database (http://www.digitale-sammlungen.de/index.html?c=sammlungen&kategorie_sammlung=1&l=de) vengono distribuiti con la licenza internazionale del Creative Common che consente oggi il riutilizzo e la distribuzione con licenza CC BY-NC-SA 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0/). Fino a due anni fa questo non era possibile. Ovviamente il riutilizzo e la distribuzione del materiale sono consentiti a condizione che non venga alterato il materiale in alcun modo e che venga integralmente riconosciuta la fonte originale con riferimento sia all’opera (il manoscritto, con la sua allocazione) e il proprietario (la biblioteca o l’ente). Si tratta naturalmente di una regola universale, valida non solo per questa biblioteca ma anche per tutte le altre che partecipano al progetto Europeana Regia. Nel database della BSB è possibile consultare importanti manoscritti dell’epoca carolingia ed ottoniana come il Codex Aureus di Carlo il Calvo [BSB-Hss Clm 14000] e l’Evangeliario di Ottone III [BSB Clm 4453], ma anche moltissimi altri manoscritti, specie Vangeli commissionati dagli Imperatori tedeschi dall’età ottoniana a quella federiciana.

 

 

 
La ricerca nel database con la nuova grafica: http://www.digitale-sammlungen.de/index.html?c=sammlungen&kategorie_sammlung=1&l=en (la lingua originale del sito è il tedesco, ma è possibile navigare anche con la lingua inglese e in alcuni casi si possono trovare info anche in lingua italiana), permette di selezionare anche i manoscritti entro un certo intervallo di tempo, quindi di un secolo piuttosto che un altro. Una volta ottenuti i risultati della ricerca, il consiglio è sempre quello di aprire il link in un’altra scheda, così da non dover ripetere ogni volta la ricerca.
 
 
In questa pagina, cliccando con il tasto destro del mouse si ottiene il menu del vostro browser e cliccando su “Apri link in un’altra scheda” potrete sfogliare il manoscritto. La pagina di presentazione della sezione manoscritti è ricchissima e di facile comprensione anche in lingua inglese, per chi non conoscesse il tedesco, cliccando qui si entra a seconda dei link in varie aree tematiche dedicate ai vari tipi di manoscritti, di varie epoche. A questo link, ad esempio, sono disponibili i manoscritti del periodo altomedievale sino al XII secolo: http://pracht-auf-pergament.digitale-sammlungen.de/index.html?c=start&l=en. Quando si va a sfogliare un manoscritto la pagina è quasi sempre in tedesco e per visualizzare la corretta licenza in uso si deve andare al seguente link “Nutzungsbedingungen” che vi rimanda nientemeno che alla pagina del Creative Common di cui si parlava sopra, prima invece era diverso. Diversa è l’esplorazione delle immagini della biblioteca che comincia dalla pagina mostrata qui sotto e consente ugualmente, come l’altra schermata di consultare i manoscritti. La navigazione è disponibile anche con interfaccia in lingua italiana.
 
 
 
In qualsiasi momento cliccando su “Esplora” e poi “Collezioni” è possibile consultare anche le opere del database e quindi i manoscritti e l’interfaccia è un po’ diversa da quella precedente, tutt’ora comunque attiva. Cliccando su “Autori”, “Tempo”, “Luogo di pubblicazione” e “Case editrici” si usa lo stesso tipo di filtro dell’altra interfaccia che fornisce esattamente gli stessi risultati, anche se forse per i neofiti di internet è un’interfaccia più facile da usare. Una volta selezionata l’opera che ci interessa, anche qui possiamo aprire il link in una seconda scheda parallela, l’interfaccia è simile, ma con una grafica più accattivante, rispetto alla interfaccia mostrata sopra. In realtà si tratta di due visualizzatori diversi, uno che usa una nuova grafica, mostrata sotto (DFG) e l’altro che rimanda a quella mostrata sopra (MDZ). In entrambe comunque è possibile visualizzare 5 miniature delle pagine alla volta, scorrendo in avanti o indietro; è possibile ingrandire le pagine e inoltre è possibile anche esportare il testo o un intervallo di pagine come pdf o immagini.
 
 
Quando si volesse scaricare il testo come pdf o gruppo di immagini compare la schermata qui sopra bianca, dove è possibile usare solo le lingue inglese o tedesco (cliccare sulla bandierina per scegliere la lingua). Una volta scelta la lingua viene tradotto automaticamente il testo. Nella prima parte c’è descrizione e allocazione del manoscritto, è possibile scegliere l’intervallo di pagine e poi vi è la notifica del tipo di uso che si vuole fare. Ovviamente è FONDAMENTALE dichiarare che l’uso che si farà di questo materiale rispetta le condizioni del link blu posto dopo la freccia rossa che sono le stesse a fine pagina a sinistra dove è scritto anche in italiano. Occorre poi inserire il codice numerico in grigio e a seconda del formato che vogliamo cliccare più giù su “GO”. Per le immagini è obbligatorio l’inserimento della vostra mail, che viene usata solo a fine di notifica e i vostri dati sono comunque protetti, per rispetto della privacy dell’utente.
 

Universitat de València. Biblioteca Històrica

Il caso della Universitat de València. Biblioteca Històrica, riguarda in genere i manoscritti della collezione dei Re di Napoli e di Aragona e sono diversi i link di manoscritti digitalizzati che vengono proposti. Il link del manoscritto digitale che viene proposto, quando è http://roderic.uv.es/ vi reindirizza in automatico a un indirizzo che contiene in parte questo link: http://weblioteca.uv.es/cgi/ non spaventatevi. In questa pagina vi fa vedere l’eventuale licenza di distribuzione, come nella schermata che segue, molto simile per altro a quella di e-codices.ch



A sinistra dell’icona del tipo di licenza si trova la “i” per avere info sul manoscritto e a destra l’icona delle miniature per vedere più pagine del manoscritto. Anche qui sono sempre presenti le frecce di spostamento.

Il sistema Gallica e la Bibliothèque nationale de France (BNF)

Il sistema Gallica ospita in vero i manoscritti digitalizzati di numerosissimi manoscritti francesi e libri di ogni periodo storico. Nel caso specifico dei manoscritti medievali in genere questi sono quasi tutti di pubblico dominio e distribuiti con una particolare licenza, che non è proprio CC-BY-NC ma qualcosa di simile. Per essere più sicura scrissi anche a questa biblioteca, in inglese, specificando per la possibilità di riutilizzo delle immagini per fini divulgativi e culturali e non commerciali e mi risposero con il contenuto di questo link: http://gallica.bnf.fr/html/conditions-use-gallicas-contents. L’uso non commerciale del materiale del sito e di proprietà della BnF è libero mentre l’uso commerciale è soggetto alle leggi francesi, mentre per il materiale tutelato da terze parti e quindi non di proprietà della BnF bisogna chiedere un permesso scritto e valgono le leggi sul copyright del paese dei proprietari originali di un manoscritto, quando il manoscritto sia di altri Paesi. Alcune biblioteche ospitate dalla BnF sono tutte partener e in genere su Gallica per ogni manoscritto c’è anche scritta la voce in merito al copyright.



In genere quello che è ospitato su Gallica, come si legge anche dalla pagina del link di cui sopra, fatto salvo casi specifici dove c’è scritto, il manoscritto medievale è di pubblico dominio. Comunque informarsi per essere più sicuri non fa mai male. Inoltre su Gallica quando il materiale fosse di terze parti, nei risultati di ogni ricerca, sulla destra compare il disegnino o lo stemma del proprietario e dopo bisogna guardare nel sito del proprietario stesso per capire che uso si può fare, in termini non commerciali, del materiale. Altro caso che mi è capitato e che fa parte delle eccezioni, quando nella tendina che compare con le informazioni di ogni manoscritto, manca la voce “copyright” controllate che non ci sia scritto “droits” anche se la visualizzazione è in inglese, può essere che non sia stato tradotto il campo, ma significa copyright, se c’è scritto “public domain” si seguono le regole del sistema Gallica, nel caso però fosse anche materiale proveniente da altre biblioteche e alla voce “Source” c’è scritto da dove viene in manoscritto, è sempre bene informarsi presso il proprietario.


 

Herzog August Bibliothek, Wolfenbüttel (HAB)

Si tratta di un’altra delle biblioteche che hanno aderito con la propria versione digitale al progetto Europeana Regia. Nella pagina dedicata c’è una breve descrizione della biblioteca come ente e sotto il link che consente di vedere i manoscritti digitali della stessa.

 

 

Il primo link di ogni manoscritto scelto connette l’utente alla pagina della biblioteca dove il manoscritto viene descritto. Purtroppo il sito è disponibile solo nelle lingue inglese o tedesco (in alto a destra). Il secondo link invece apre una pagina tecnica sul contenuto del manoscritto, le pagine miniate, i materiali e i colori usati. Infine il terzo link, in verde, è quello che connette direttamente l’utente alla pagina dove si sfoglia il manoscritto online.

 

 

Cliccando sulla finestrella in rosso si accede alle anteprime del manoscritto delle singole pagine e si apre la pagina illustrata nella schermata successiva. Cliccando su “Digital library” (in rosso) si accede direttamente al database, cliccando invece sulla parte bibliografica si accede alla descrizione del manoscritto, che è anche la destinazione del primo link della schermata sopra; cliccando sulla parte “How to quote?” si accede ad una guida per una corretta citazione della fonte in un testo scritto. Nella parte evidenziata in giallo invece non si accede alla possibilità cliccando solo su “Download” di scaricare il pdf del manoscritto mentre su “Order CD” si accede ad una sorta di bancarella online dove si ordina il manoscritto su supporto digitale. Infine, il Copyright, generalmente la Herzog August Bibliothek consente il riutilizzo del materiale sotto Creative Common con licenza CC-BY-SA. Sotto questa licenza è libero l’uso e la distribuzione del materiale per fini divulgativi non commerciali. Ogni uso commerciale è vietato.

 

 

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Altre biblioteche di Europeana Regia

In genere quando trovate una biblioteca alla voce “Digitised Manuscript” con la parte iniziale dell’indirizzo diversa da Gallica e se manca la parte “.bnf.fr” allora bisogna controllare di volta in volta quale licenza il proprietario ha deciso di adottare. Questo è inoltre valido per tutte le biblioteche tedesche, per manoscritti non presenti nel progetto Europeana Regia.

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